Ritorno economico Risparmio Energetico

Come valutare la fattibilità economica di un intervento per il risparmio energetico

Sezione tecnica: come si realizza una Riqualificazione Energetica?



Riqualificazione ed Efficienza Energetica sono due sinonimi, il primo pensato più per le opere civili oppure improntato al miglioramento dal punto di vista termico, infatti si trova più spesso il nome completo che è Riqualificazione Energetica degli Edifici, come il cappotto o rifacimento infissi; il secondo è spesso rivolto alle opere impiantistiche, come motori ad alto rendimento, fotovoltaico e LED. Rivolgendo l'attenzione quindi alle opere civili proviamo innanzitutto a fare un elenco non esaustivo di sistemi per fare riqualificazione energetica e quindi abbattere i costi energetici dal punto di vista termico:
- realizzazione cappotto esterno;
- realizzazione cappotto interno;
- controllo domotico;
- illuminazione a tubi solari;
- modifica layout aziendale;
- sistema di raffrescamento passivo;
- rilevazione presenze;
- riscaldamento a pavimento;
- sostituzione generatore con caldaia a condensazione;
- schermature solari;
- sostituzione infissi.

Al momento ci sembra un elenco abbastanza completo, anche se alcune tecnologie sembrano più impiantistiche ed alcune altre sembrano non aver molto senso, apparentemente, per la riqualificazione energetica.
La verità è che saper scegliere fra queste tecnologie quale è la miglior per il singolo sito, è la professione dell'Energy Manager, o Esperto in Gestione dell'Energia nominati ai sensi della norma UNI 11339 quali noi siamo, ma comunque vogliamo spiegare con dei brevi esempi la procedura generale per lo studio di fattibilità.


Primo passo: esecuzione della Diagnosi Energetica

Questa non è la sede dove si spiega la Diagnosi Energetica (ILLUSTRATA QUI), ma sicuramente questo è il primo passo da realizzare per qualsiasi studio di fattibilità sia che si voglia fare Riqualificazione, sia Efficienza Energetica.
Il risultato della DE è un elenco in forma percentuale, oppure un tipico grafico a torta, dove si evidenzia la maggior parte dei consumi, separati in elettrici e termici.
Riportiamo un esempio concreto di studio di fattibilità per una riqualificazione energetica: una filiale di una multinazionale tedesca nella provincia di Bergamo, grazie alla visione globale e particolare attenzione all'ambiente, ci ha chiesto assistenza in merito a risparmi strutturali dei costi sull'energia tramite l'introduzione delle best practice negli uffici ed in produzione.
Effettuato il sopralluogo ci siamo resi subito conto che lo stabile, un capannone di circa 2700mq di costruzione degli anni '90, era poco efficiente dal punto di vista termico in quanto presentava la maggior parte degli infissi con vetro singolo, le superfici perimetrali in calcestruzzo da 30cm vibrocompresso prefabbricato senza coibentazione, la copertura con tavelloni ed un piccolo materassino di lana di roccia parecchio datato con copertura in fibrocemento (nell'immagine qui sotto), un pavimento di 30cm senza isolamento.

Riqualificazione energetica Bergamo

Secondo passo: analisi sommaria delle tecnologie disponibili.

In questo caso, la proprietà ha voluto procedere direttamente con un analisi sommaria delle tecnologie considerato il fatto che le dispersioni erano molte e quindi uno studio di fattibilità per una riqualificazione energetica era superfluo.
Abbiamo valutato in sequenza: la copertura, le superfici vetrate, il cappotto, un controllo domotico ed infine la caldaia a condensazione.
La copertura è una superficie estesa, 2700mq circa, ed il costo di installazione, comprensivo di fornitura e posa in opera pannelli sandwich 10cm, tiro in quota, smontaggio copertura e smaltimento, sicurezza di cantiere, lattone rie, etc potrebbero costare 60-80€/mq quindi, visto l'importo considerevole si è dovuto scartare l'opzione.
La stessa analisi si è fatta analizzando l'opportunità di fare un cappotto, anche solo interno diminuendo un pò i costi, ma è risultato insostenibile.
Gli infissi con vetro singolo occupano più di 250mq, 283mq per la precisione, mentre gli infissi con doppio vetro non sono stati considerati. Il coefficiente di dispersione termica della superficie è stata valutata in 5.66W/m2K mentre la temperatura media della stagione invernale, da metà ottobre a metà aprile, è stata di 8.3°C.
Di conseguenza la dispersione è pari a 18.74kW.
Considerato che l'ambiente si raffredda subito dopo lo spegnimento della centrale termica, non possiamo considerare la potenza dispersa sempre uguale per 24 ore per 183 giorni della stagione invernale, in quanto la potenza dispera diminuisce molto con la diminuzione della temperatura, ma possiamo considerarla tale nelle 12 ore di funzionamento dello stabilimento e maggiorando il valore del 10% per la fase notturna.

Terzo passo: studio di fattibilità.

In tal caso, considerata anche il rendimento della centrale termica pari al 75% considerati i quattro rendimenti principali, si ottiene un consumo di 60.358kWh/anno consumati, pari a 2.927€ all'anno di gas consumato.
Il costo degli infissi ad alta prestazione, diciamo un doppio vetro basso emissivo e con profilo in alluminio a taglio termico, per quella taglia, potrebbe aggirarsi attorno ai 250-270€ al mq, con un investimento di oltre 73.000€.
Il risparmio associato sarebbe stato del 60%, quindi 1756€ ed il recupero fiscale sull'IRES del 65% avrebbe portato un risparmio ulteriore di 4783€.
Il tempo di ritorno di questo investimento avrebbe superato 11 anni. Abbiamo sconsigliato l'investimento, in questo momento, riservando le risorse in altre tecnologie.
Contestualmente è emersa la necessità di valutare la sostituzione della centrale termica per "rottura definitiva".

Riqualificazione energia caldaia

Nonostante le analisi iniziali, abbiamo dovuto procedere con la fattibilità economica per la sostituzione del generatore di calore e sostituzione con una caldaia più efficiente, a condensazione appunto.
A causa del fatto che la caldaia esistente aveva una efficienza molto bassa, e ad una trattativa commerciale ben condotta, il ritorno dell'investimento semplificato si è attestato attorno ai 3.5 anni, comprendendo la forma di agevolazione fiscale del 65% sull'IRES per efficienza energetica.

Quarto passo: verifica delle previsioni dello studio di fattibilità.

Nell'esempio sopra riportato abbiamo visto solo i risultati, anche nella valutazione degli infissi, ma il lavoro da fare è molto altrimenti si rischia di fare interventi di riqualificazone che poi non portano a risultati sperati.
Bisogna fare una analisi termodinamica, verificare le reali temperature locali dell'anno precedente e quello in corso, bisogna creare modelli matematici che replichino la realtà fisica, etc. e si possono usare software specifici oppure, con conoscenze termotecniche, realizzare dei simulatori.

Realizziamo studi di fattibilità per il risparmio energetico.


L'ultima importante verifica da farsi per il risparmio energetico è analizzare i dati dopo l'intervento di riqualificazione: prelevare le temperature locali nuovamente, correlarle con il modello matematico e verificare che i consumi siano in linea con quanto atteso, altrimenti vanno riverificati i modelli e/o fatti degli aggiustamenti tecnici alle strutture installate.

Quinto passo: programmare interventi di manutenzione.

Spesso sottovalutato, il piano di manutenzione è l'argomento più dibattuto e quello che fa la differenza fra una riqualificazione energetica efficace lungo gli anni, oppure no.
Deve essere programmato, realizzato e verificato lungo gli anni, pena il risultato che discosta, anche parecchio alle volte, dai risultati sperati.

Che tempi di ritorno ha una soluzione di Efficienza Energetica?

Fare efficienza energetica significa abbattere i costi energetici dal punto di vista impiantistico.
Anche in questo caso proviamo a fare un elenco non esaustivo di sistemi per fare efficientamento energetico e quindi abbattere i costi dal punto di vista delle opere impiantistiche:
- sostituzione sistema produzione acqua calda sanitaria con pompa di calore;
- cogenerazione a biomassa o ad alto rendimento;
- fotovoltaico;
- illuminazione a LED;
- inverter su motori;
- regolazione di flusso luminoso;
- sostituzione di motori elettrici con motori ad alto rendimento;
- sostituzione generatore con pompa di calore, aria acqua oppure geotermica;
- sostituzione generatore con caldaia a condensazione;
- aggiunta di rifasatori;
- impianti solari termici;
- impianti solari termodinamici;
- impianti idroelettrici o miniidroelettrici ove possibile;
- impianti eolici o minieolici ove possibile;
- impianti a trigenerazione;
- sostituzione di UPS con modelli ad alta efficienza.

Anche in questo caso, servono competenze specifiche, ed in alcuni casi le competenze devono essere completate dal fornitore di tecnologia, e per rispondere alla domanda sui tempi di ritorno, purtroppo la risposta non può essere che vaga, e lo chiariamo con un esempio semplice e spesso conosciuto, i LED.
L'azienda è una tessitura in provincia di Como e ci avevano contattato per un relamping in modalità noleggio operativo.
Abbiamo realizzato lo studio di fattibilità per il risparmio energetico derivante dai LED: 202 plafoniere a LED 2x58W da sostituire in modo gratuito.

Efficienza energetica led

La fornitura e l'installazione sarebbero stati completamente a carico nostro, costo approssimativo dell'investimento oltre 29.000€ e l'energia risparmiata sarebbe stata in funzione delle ore di utilizzo del sistema di illuminazione. La produzione, luogo della soluzione di efficienza energetica, era attiva 24 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, talvolta anche il sabato, tutto l'anno escluso il mese di Agosto ed escluse le due settimane di chiusura a Dicembre, quindi 230 giorni ed un totale di 5.520 ore all'anno, ottimi presupposti per il risparmio energetico.
La potenza erogata, a causa della potenza reale delle apparecchiature a neon utilizzate comprensivo di starter e ballast, era circa di 27.4kW, mentre la sostituzione con i tubi a LED avrebbe portato ad una potenza installata di 10.1kW.
L'energia risparmiata sarebbe stata di circa 95.500kWh che, al loro costo dell'energia avrebbero avuto un risparmio lordo di circa 17.200€ di cui una parte finiva nel noleggio, la rimanenza come loro risparmio netto. In sostanza l'azienda avrebbe avuto un risparmio energetico senza doversi preoccupare del costo iniziale e della manutenzione delle apparecchiature.
La trattativa commerciale non è andata a buon fine, in quel caso.

Se pensate di approcciare a soluzioni di risparmio energetico, senza costi iniziali come il noleggio operativo, CONTATTATECI per uno studio di fattibilità preliminare.


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