Certificati Bianchi: cosa sono e come si ottengono
Il sistema di incentivazione noto come Certificati Bianchi (il cui nome tecnico è 'Titoli di Efficienza Energetica', TEE) è operativo dal 2005.
I decreti 20 luglio 2004 emanati dal Ministro per le attività produttive di concerto con il Ministro dell'ambiente, aggiornato e rivisto con il DM 28/12/2012, ha introdotto un sistema nella politica di promozione del risparmio energetico negli usi finali dell'energia.
Si tratta di un meccanismo che prevede "obblighi" a carico dei distributori di energia elettrica e gas naturale, combinati con "benefici" offerti a soggetti che realizzano interventi di risparmio energetico.
L'obiettivo di risparmio energetico che deve essere raggiunto dal singolo distributore in un dato anno è definito come il prodotto dell'obiettivo definito nella strategia energetica nazionale moltiplicato per le quote di mercato che il distributore possiede.
Per poter raggiungere gli obiettivi il distributore ha due possibilità:
- attuare, in proprio o presso i consumatori finali, interventi volti al miglioramento dell'efficienza energetica;
- tramite aziende controllate, o in alternativa tramite aziende ESCo (Energy Service Company), acquistare Certificati Bianchi che attestino il conseguimento di risparmi energetici ottenuti.
I Titoli di Efficienza Energetica sono emessi dal Gestore del Mercato Elettrico (GME) a favore dei soggetti che hanno conseguito i risparmi energetici prefissati, ed una TEP, Tonnellata Equivalente di Petrolio corrisponde ad un Certificato Bianco.
L'emissione dei Certificati Bianchi viene effettuata sulla base di una comunicazione del GSE che certifica i risparmi conseguiti e la cui funzione è quella di controllare che i progetti siano stati effettivamente realizzati in conformità con tre modalità operative:
- Standard: si basa sulla determinazione dei risparmi relativi ad una singola unità fisica di riferimento, senza effettuare misurazioni dirette;
- Analitico: predefinisce l'algoritmo di calcolo dei risparmi, la cui applicazione richiede la misura diretta di alcuni parametri;
- Consuntivo: si basa su un programma di misura dei consumi proposto dal titolare del progetto. Il metodo a consuntivo viene applicato ove non esistono le metodologie di cui sopra.
Lo strumento, al fine di evitare la dispersione di risorse ha reso necessaria l'introduzione di un limite minimo come da immagine sotto, ma è consentito al richiedente di accorpare più interventi all'interno di uno stesso progetto.
Possono accedere al meccanismo dei Certificati Bianchi e presentare progetti di efficienza energetica i seguenti : Società di Servizi Energetici (SSE); Società con obbligo di nomina dell'Energy Manager (SEM); Società controllate dai distributori obbligati; Distributori di energia elettrica o gas non soggetti all’obbligo; Imprese operanti nei settori industriale, civile, terziario, agricolo, trasporti e servizi pubblici, compresi gli Enti pubblici, purché provvedano alla nomina dell’Energy Manager (dal 19 luglio 2016 l'Energy Manager deve essere certificato Esperto in Gestione dell'Energia, EGE, ai sensi della norma UNI 11339) oppure siano certificati ISO 50001 e mantengano in essere queste condizioni per tutta la durata della vita tecnica dell'intervento.
I certificati Bianchi non sono altro che una forma di incentivazione utile ad ammortizzare un investimento ai fini dell'ottenimento del risparmio energetico, ma ciò non si sostituisce ad esso. Infatti, pur con una valorizzazione di circa 100€ per ogni Certificato Bianco emesso del GSE come si vede sotto, esso può coprire il 10-15% dell'investimento spalmato in 5-8 anni.
I Certificati Bianchi non sono cumulabili con altri incentivi, comunque denominati, a carico delle tariffe dell'energia elettrica e del gas e con altri incentivi statali, fatto salvo, nel rispetto delle rispettive norme operative, l'accesso a:
- fondi di garanzia e fondi di rotazione;
- contributi in conto interesse;
- detassazione del reddito d'impresa riguardante l'acquisto di macchinari e attrezzature.
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